La mia sfida per una Toscana che torni a correre

lorenzopaladini • 20 agosto 2025

Ho deciso di accettare la candidatura al Consiglio regionale della Toscana con Forza Italia.
È stata una scelta che nasce dal senso di responsabilità verso la mia comunità e dal desiderio di portare in Regione una visione diversa: liberale, pragmatica, concreta.

Non mi accontento di una Toscana che resta ferma. Io voglio una Toscana che torni a correre.

Una sanità efficiente e davvero al servizio dei cittadini

Ogni giorno incontro persone che mi raccontano la stessa storia: mesi e mesi di attesa per una visita, esami rinviati, reparti sotto pressione.
E so bene cosa significa: chi ha possibilità paga due volte, chi non può resta indietro.

La sanità non può essere una lotteria. Deve tornare a essere un diritto universale, funzionante ed efficiente.
Per questo penso che serva valorizzare le eccellenze pubbliche e allo stesso tempo aprire a una vera collaborazione con il privato, in un sistema che garantisca libertà di scelta, qualità delle cure e tempi certi.

Infrastrutture moderne per una Regione che guarda avanti

La politica si misura anche da ciò che costruisce. E sulle infrastrutture la Regione ha fallito.
La FI-PI-LI è oggi una delle arterie più pericolose e congestionate d’Italia: niente corsie di emergenza, asfalto deteriorato, limiti obsoleti.

Io credo che serva una strada più sicura e moderna, con terza corsia, svincoli adeguati e tempi di percorrenza competitivi.
Non è solo una questione di viabilità: è una questione di giustizia territoriale. Pisa, Livorno, la Valdera, il Cuoio, tutta la Toscana occidentale hanno diritto a collegamenti all’altezza.

Un sistema aeroportuale competitivo

Ogni giorno incontro persone che mi raccontano la stessa storia: mesi e mesi di attesa per una visita, esami rinviati, reparti sotto pressione.
E so bene cosa significa: chi ha possibilità paga due volte, chi non può resta indietro.

La sanità non può essere una lotteria. Deve tornare a essere un diritto universale, funzionante ed efficiente.
Per questo penso che serva valorizzare le eccellenze pubbliche e allo stesso tempo aprire a una vera collaborazione con il privato, in un sistema che garantisca libertà di scelta, qualità delle cure e tempi certi.

Una sanità efficiente e davvero al servizio dei cittadini

C’è un punto che voglio chiarire con forza: il Galilei non è solo l’aeroporto di Pisa.
Il Galilei è l’aeroporto della Toscana. È lo scalo che serve l’intera Regione, la porta d’accesso internazionale che dobbiamo rafforzare.

Io voglio un aeroporto che cresca, che integri voli low-cost e rotte legacy verso le grandi capitali europee e mondiali.
Solo così possiamo sostenere turismo, università, export e il nostro tessuto imprenditoriale.
Ridurre il dibattito a una sterile contesa campanilistica tra Pisa e Firenze significa condannare la Toscana a restare indietro.

Imprese, lavoro, libertà

La Toscana può ripartire solo se ripartono le imprese.
Oggi invece la sinistra ha costruito un sistema che tassa troppo e lascia troppa burocrazia.

Io penso che serva il contrario: meno tasse, meno lacci e lacciuoli, più libertà economica.
Perché solo chi produce ricchezza può creare occupazione e futuro.

Perché mi candido

Mi candido perché credo che la Toscana abbia un potenziale straordinario, ma oggi bloccato da ideologia e immobilismo.
Il presidente Giani, stretto nel cappio suicida dei suoi amici-nemici interni e degli alleati dell’ultrasinistra di AVS e M5S, non potrà che spostarsi sempre più a sinistra.

Io invece credo in una Toscana che cresce, che guarda avanti, che torna competitiva.
La mia sfida è semplice: restituire alla nostra Regione efficienza, libertà e sviluppo.

Perché la Toscana merita molto di più.

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Prendo spunto da una riflessione di Marco Faraci che credo meriti di essere analizzata e presa nella dovuta considerazione.
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Quando hanno tassato i grossi patrimoni sono rimasto in silenzio perché non ne avevo Quando hanno tassato le imbarcazioni sono rimasto in silenzio perché non avevo una barca Quando hanno tassato le ville sono rimasto in silenzio perché non avevo una grande casa Quando hanno tassato le SuperCar sono rimasto in silenzio perché non avevo una macchina di grossa cilindrata Quando hanno tassato ogni macchina sono rimasto in silenzio perché avevo solo un vecchio scooter Quando hanno tassato le bibite gassate sono rimasti in silenzio perché a me la CocaCola non piaceva Quando hanno tassato le fabbriche sono rimasto in silenzio perché io ero contro i padroni Quando hanno tassato il mio datore di lavoro e l’hanno costretto a chiudere non c’era più nessuno che mi offrisse un lavoro non c’era più nessuno che aprisse un azienda non c’era più nessuno che facesse impresa non c’era più nessuno che avesse soldi per pagare le tasse Quando hanno tassato la mia vecchia bicicletta ho solo pianto perché non avevo più una bicicletta non avevo più nulla, nemmeno una vita!
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