IL GALILEI È L’HUB DELLA TOSCANA. NON SI PUÒ PENALIZZARE L’AEROPORTO CHE COLLEGA LA REGIONE AL MONDO

Paladini • 27 agosto 2025
Difendere e valorizzare l’aeroporto “Galilei” di Pisa significa difendere non solo un’infrastruttura locale, ma il futuro dell’intera Toscana.

I numeri che parlano chiaro

Nel 2024 il Galilei ha superato i 5,5 milioni di passeggeri, movimentato oltre il 75% del traffico internazionale della Toscana e gestito quasi il 100% del traffico merci.

Sono dati che non lasciano spazio a interpretazioni: Pisa non è uno scalo secondario, ma il motore aeroportuale della Regione.


Il “Galilei” svolge un ruolo che va ben oltre Pisa e la costa: è il punto di ingresso privilegiato per milioni di turisti, per migliaia di imprese esportatrici, per la logistica delle merci che partono e arrivano dalla Toscana verso l’Europa e il resto del mondo.

Il rischio del declassamento e il PNA

Eppure, nonostante questi dati, nella bozza del Piano Nazionale degli Aeroporti il Galilei rischia di essere penalizzato e declassato, a vantaggio di Firenze. Per la prima volta lo scalo pisano non viene considerato hub strategico nazionale, con l’assurdo paradosso di vedere ridimensionata un’infrastruttura che sostiene la gran parte dei collegamenti internazionali della Toscana.


Anche a livello ICAO si parla di una riclassificazione in categoria inferiore, che non riflette in alcun modo la realtà del traffico e delle potenzialità del Galilei.

Una scelta di questo tipo avrebbe conseguenze gravi: meno margini per attrarre nuove rotte, meno capacità di crescere sui mercati intercontinentali, meno possibilità di consolidare Pisa come snodo logistico e turistico.

Un sistema integrato, non un derby

Difendere Pisa non significa attaccare Firenze. Al contrario: la Toscana ha bisogno di un sistema aeroportuale integrato, dove ciascuno scalo sviluppi la propria vocazione.


Firenze deve crescere come city airport, collegato con gli hub europei e al servizio di un’area metropolitana vasta e densa.


Pisa deve essere riconosciuto come hub internazionale e cargo della Toscana, con la capacità di garantire rotte intercontinentali, traffico turistico di massa e movimentazione merci.


Questa distinzione non è una forzatura: è il modello che in Europa e nel mondo funziona. Londra ha Heathrow come hub intercontinentale e il City come scalo metropolitano; Barcellona ha El Prat ma valorizza Girona e Reus come porte complementari; Parigi ha Charles de Gaulle e Orly, ciascuno con una funzione distinta.


Pensare di ridimensionare Pisa significa non aver compreso come funzionano i sistemi aeroportuali moderni.

La responsabilità della politica

Chi governa la Toscana deve assumersi una responsabilità chiara: difendere il ruolo del Galilei nel sistema nazionale e internazionale. Non servono ambiguità, non servono giochi di equilibrio.

Occorre dire con chiarezza che la Toscana non può permettersi di sacrificare Pisa.


Difendere il Galilei significa:

  • Opporsi al declassamento ICAO e al ridimensionamento nel PNA;
  • Sostenere il Masterplan di sviluppo, senza blocchi ideologici;
  • Rafforzare i collegamenti ferroviari e viari (FI-PI-LI, Pisa–Firenze) per migliorare l’intermodalità;
  • Integrare il Galilei con le politiche turistiche e commerciali regionali.

La mia posizione

Come candidato al Consiglio regionale e come segretario provinciale di Forza Italia, la mia posizione è chiara: il Galilei non è l’aeroporto di Pisa, è l’aeroporto della Toscana.

Lo dimostrano i numeri, la storia, la geografia.


Difendere Pisa significa difendere tutta la Toscana: il turismo che sostiene le nostre città d’arte, l’export che rende competitive le nostre imprese, l’occupazione che nasce dalla logistica e dall’indotto.


Il futuro della Toscana non si costruisce penalizzando chi già oggi regge la gran parte dei flussi internazionali. Si costruisce con una visione equilibrata, con il coraggio di investire in entrambi gli scali, ma senza ambiguità: il grande hub della Toscana è Pisa.

Autore: Paladini 25 agosto 2025
In questi giorni abbiamo letto delle proposte di Alleanza Verdi Sinistra (AVS) e del Movimento 5 Stelle , presentate a livello nazionale e difese anche in Toscana, che vorrebbero stravolgere il regime venatorio con misure punitive verso chi pratica la caccia in maniera legittima e regolamentata. Tra queste: ridurre la durata della licenza di porto d’armi da 5 a 3 anni , con rinnovo annuale dopo i 60 o 65 anni; vietare il rinnovo oltre i 70 o 75 anni , impedendo così a migliaia di persone di esercitare la loro passione dopo una vita di contributi; alzare l’età minima per conseguire la licenza a 21 anni ; ridurre le giornate di caccia a non più di due alla settimana , includendo la domenica come giorno di silenzio venatorio; accorciare la stagione di caccia e vietare strumenti tradizionali come i richiami vivi. Proposte che non hanno nulla a che vedere con la sicurezza o con la tutela ambientale, ma che rispondono a una logica ideologica e punitiva .
Autore: Paladini 22 agosto 2025
Lorenzo Paladini, candidato al Consiglio regionale per Forza Italia, smonta punto per punto l’accordo PD–M5S–AVS: “Non sviluppo, ma assistenzialismo e tasse occulte. Ai cittadini 1.600 euro di conto per un reddito di cittadinanza regionale che non crea lavoro”.
Autore: lorenzopaladini 20 agosto 2025
Ho deciso di accettare la candidatura al Consiglio regionale della Toscana con Forza Italia. È stata una scelta che nasce dal senso di responsabilità verso la mia comunità e dal desiderio di portare in Regione una visione diversa: liberale, pragmatica, concreta. Non mi accontento di una Toscana che resta ferma. Io voglio una Toscana che torni a correre.