FAUNA SELVATICA E AGRICOLTURA: NASCE IL PATTO “CAMPI SICURI” PER LA PROVINCIA DI PISA

Paladini • 3 ottobre 2025

Con il Patto Campi Sicuri più prevenzione, trasparenza e tempi certi: basta scaricare i costi sugli agricoltori.

Un problema che non possiamo più ignorare

Negli ultimi anni i danni provocati dalla fauna selvatica – soprattutto cinghiali e caprioli – sono diventati una vera emergenza per gli agricoltori della provincia di Pisa. Campi distrutti, raccolti compromessi, aziende costrette a sostenere costi insostenibili senza garanzie di indennizzo in tempi rapidi.

A pagare sono sempre i produttori agricoli: chi semina, chi coltiva, chi garantisce cibo, paesaggio e lavoro. E mentre i danni aumentano, le procedure restano lente, farraginose, con responsabilità che si perdono tra uffici regionali, ATC, enti parco e Comuni.

Non è più accettabile.

La mia proposta: il Patto “Campi Sicuri”

Per questo ho lanciato una proposta chiara: il Patto “Campi Sicuri” per la provincia di Pisa

Un accordo tra Regione Toscana, Ente Parco, ATC e Comuni con obiettivi misurabili e tempi certi:

  • 72 ore per la perizia del danno subito
  • 90 giorni per l’indennizzo da liquidare all’agricoltore
  • Prevenzione prima che risarcimento: recinzioni elettrificate, cani da guardiania, sistemi tecnologici di monitoraggio e, quando necessario, prelievo selettivo
  • Dashboard pubblica trimestrale: dati chiari su danni rilevati, indennizzi pagati e capi abbattuti, così cittadini e agricoltori possono vedere cosa funziona e cosa no

È una proposta concreta, costruita ascoltando gli agricoltori della Valdera, della Valdicecina, della zona di San Rossore e di San Giuliano. Ovunque ho raccolto la stessa voce: “troppi ritardi, troppi costi scaricati sulle aziende”.

Perché non basta indennizzare: serve prevenire

Il problema non si risolve solo rimborsando dopo anni chi ha perso un raccolto. Servono azioni di prevenzione e controllo costante.

  • Recinzioni e tecnologie possono proteggere i campi più vulnerabili.
  • Cani da guardiania e sistemi di sorveglianza riducono le predazioni.
  • Prelievo selettivo e piani di contenimento ben organizzati, in accordo con ATC e associazioni venatorie, evitano squilibri che mettono a rischio l’intero ecosistema agricolo.

Prevenire significa anche ridurre la burocrazia e semplificare le autorizzazioni, così da dare agli agricoltori strumenti immediati ed efficaci.

L’agricoltura è presidio di sicurezza per tutti

Difendere l’agricoltura non significa solo difendere un settore economico. Significa difendere la Toscana intera.


Un campo coltivato è anche un argine contro frane e alluvioni. Un fosso mantenuto protegge borghi e case. Una siepe curata è difesa della biodiversità.

Se gli agricoltori si arrendono, i campi diventano boschi abbandonati, i territori si spopolano, i paesaggi che attirano milioni di turisti si degradano.


Per questo sostengo che l’agricoltura è presidio di sicurezza, paesaggio e futuro.

Obiettivi concreti per Pisa e la Toscana

Con il Patto “Campi Sicuri” mi impegno a:

  1. Ridurre del 30% i danni agricoli in un anno in provincia di Pisa.
  2. Creare una cabina unica di regia tra Regione, ATC, Comuni ed Ente Parco.
  3. Portare trasparenza e tempi certi in ogni indennizzo.
  4. Dare agli agricoltori strumenti pratici di prevenzione.

Conclusione: meno burocrazia, più risultati

Con il Patto “Campi Sicuri” mi impegno a:

  1. Ridurre del 30% i danni agricoli in un anno in provincia di Pisa.
  2. Creare una cabina unica di regia tra Regione, ATC, Comuni ed Ente Parco.
  3. Portare trasparenza e tempi certi in ogni indennizzo.
  4. Dare agli agricoltori strumenti pratici di prevenzione.
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Prendo spunto da una riflessione di Marco Faraci che credo meriti di essere analizzata e presa nella dovuta considerazione.
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Quando hanno tassato i grossi patrimoni sono rimasto in silenzio perché non ne avevo Quando hanno tassato le imbarcazioni sono rimasto in silenzio perché non avevo una barca Quando hanno tassato le ville sono rimasto in silenzio perché non avevo una grande casa Quando hanno tassato le SuperCar sono rimasto in silenzio perché non avevo una macchina di grossa cilindrata Quando hanno tassato ogni macchina sono rimasto in silenzio perché avevo solo un vecchio scooter Quando hanno tassato le bibite gassate sono rimasti in silenzio perché a me la CocaCola non piaceva Quando hanno tassato le fabbriche sono rimasto in silenzio perché io ero contro i padroni Quando hanno tassato il mio datore di lavoro e l’hanno costretto a chiudere non c’era più nessuno che mi offrisse un lavoro non c’era più nessuno che aprisse un azienda non c’era più nessuno che facesse impresa non c’era più nessuno che avesse soldi per pagare le tasse Quando hanno tassato la mia vecchia bicicletta ho solo pianto perché non avevo più una bicicletta non avevo più nulla, nemmeno una vita!
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