FAUNA SELVATICA E AGRICOLTURA: NASCE IL PATTO “CAMPI SICURI” PER LA PROVINCIA DI PISA
Con il Patto Campi Sicuri più prevenzione, trasparenza e tempi certi: basta scaricare i costi sugli agricoltori.

Un problema che non possiamo più ignorare
Negli ultimi anni i danni provocati dalla fauna selvatica – soprattutto cinghiali e caprioli – sono diventati una vera emergenza per gli agricoltori della provincia di Pisa. Campi distrutti, raccolti compromessi, aziende costrette a sostenere costi insostenibili senza garanzie di indennizzo in tempi rapidi.
A pagare sono sempre i produttori agricoli: chi semina, chi coltiva, chi garantisce cibo, paesaggio e lavoro. E mentre i danni aumentano, le procedure restano lente, farraginose, con responsabilità che si perdono tra uffici regionali, ATC, enti parco e Comuni.
Non è più accettabile.
La mia proposta: il Patto “Campi Sicuri”
Per questo ho lanciato una proposta chiara: il Patto “Campi Sicuri” per la provincia di Pisa
Un accordo tra Regione Toscana, Ente Parco, ATC e Comuni con obiettivi misurabili e tempi certi:
- 72 ore per la perizia del danno subito
- 90 giorni per l’indennizzo da liquidare all’agricoltore
- Prevenzione prima che risarcimento: recinzioni elettrificate, cani da guardiania, sistemi tecnologici di monitoraggio e, quando necessario, prelievo selettivo
- Dashboard pubblica trimestrale: dati chiari su danni rilevati, indennizzi pagati e capi abbattuti, così cittadini e agricoltori possono vedere cosa funziona e cosa no
È una proposta concreta, costruita ascoltando gli agricoltori della Valdera, della Valdicecina, della zona di San Rossore e di San Giuliano. Ovunque ho raccolto la stessa voce: “troppi ritardi, troppi costi scaricati sulle aziende”.
Perché non basta indennizzare: serve prevenire
Il problema non si risolve solo rimborsando dopo anni chi ha perso un raccolto. Servono azioni di prevenzione e controllo costante.
- Recinzioni e tecnologie possono proteggere i campi più vulnerabili.
- Cani da guardiania e sistemi di sorveglianza riducono le predazioni.
- Prelievo selettivo e piani di contenimento ben organizzati, in accordo con ATC e associazioni venatorie, evitano squilibri che mettono a rischio l’intero ecosistema agricolo.
Prevenire significa anche ridurre la burocrazia e semplificare le autorizzazioni, così da dare agli agricoltori strumenti immediati ed efficaci.
L’agricoltura è presidio di sicurezza per tutti
Difendere l’agricoltura non significa solo difendere un settore economico. Significa difendere la Toscana intera.
Un campo coltivato è anche un argine contro frane e alluvioni. Un fosso mantenuto protegge borghi e case. Una siepe curata è difesa della biodiversità.
Se gli agricoltori si arrendono, i campi diventano boschi abbandonati, i territori si spopolano, i paesaggi che attirano milioni di turisti si degradano.
Per questo sostengo che l’agricoltura è presidio di sicurezza, paesaggio e futuro.
Obiettivi concreti per Pisa e la Toscana
Con il Patto “Campi Sicuri” mi impegno a:
- Ridurre del 30% i danni agricoli in un anno in provincia di Pisa.
- Creare una cabina unica di regia tra Regione, ATC, Comuni ed Ente Parco.
- Portare trasparenza e tempi certi in ogni indennizzo.
- Dare agli agricoltori strumenti pratici di prevenzione.
Conclusione: meno burocrazia, più risultati
Con il Patto “Campi Sicuri” mi impegno a:
- Ridurre del 30% i danni agricoli in un anno in provincia di Pisa.
- Creare una cabina unica di regia tra Regione, ATC, Comuni ed Ente Parco.
- Portare trasparenza e tempi certi in ogni indennizzo.
- Dare agli agricoltori strumenti pratici di prevenzione.

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