FORZA ITALIA, QUALE FUTURO?

20 luglio 2020

Prendo spunto da una riflessione di Marco Faraci che credo meriti di essere analizzata e

presa nella dovuta considerazione.

“Il messaggio della prima Forza Italia era borghese, positivo,

“can do” , si rivolgeva a chi aveva successo o comunque

nutriva una positiva ambizione ad averlo, o comunque riteneva

che avere successo dovesse essere ragione di orgoglio e non

di colpa. Oggi, troppo spesso, mi sembra che il centro-destra

– Fratelli di Italia in primis ma un po’ anche la Lega – gestisca

la propria comunicazione come se parlasse a “losers” , invidiosi

e alla ricerca di alibi e capri espiatori per il fatto di rimanere

indietro (l’ultimo l’Olanda cattiva perché fa pagare poche

tasse). E’ una mutazione culturale che mi piace poco…”

Non posso far altro che fare mia questa riflessione e fare ulteriori analisi.

Esiste un grande spazio politico nell’area liberale e liberista, questa è la grande sfida che

Forza Italia deve affrontare nell’immediato futuro.

Il mondo è cambiato e sta sempre più cambiando, la contrapposizione politica non si limita

più alla dicotomia tra destra e sinistra.

Se Forza Italia vuol sopravvivere al suo leader, deve necessariamente ritrovate lo spirito

guida, il famoso spirito del ‘94, che metteva al centro l’individuo, vera minoranza tra le

minoranze, e le sue dirette e verticale aggregazioni, famiglia e impresa, con al centro la

competizione, lo sviluppo e il libero mercato.

Se consideriamo una semplice Matrice di Vaughn vediamo che questa area politica è ampia

e completamente non presidiata. Quello è il posizionamento politico corretto di Forza Italia,

prima ce ne rendiamo conto minore sarà l’entità del disastro politico che ne potrà

conseguire.

In un paese che sebbene mai sia stato comunista mai sarà populista, senza un partito

politico moderato, liberale e liberista, che possa coalizzarne una grande fetta, esiste il

rischio concreto di farsi ammaliare dalle sirene di statalisti e populisti che distruggerebbero

le tante energie positive che in Italia e dall’Italia hanno preso iniziativa.

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Autore: Paladini 19 febbraio 2013
Quando hanno tassato i grossi patrimoni sono rimasto in silenzio perché non ne avevo Quando hanno tassato le imbarcazioni sono rimasto in silenzio perché non avevo una barca Quando hanno tassato le ville sono rimasto in silenzio perché non avevo una grande casa Quando hanno tassato le SuperCar sono rimasto in silenzio perché non avevo una macchina di grossa cilindrata Quando hanno tassato ogni macchina sono rimasto in silenzio perché avevo solo un vecchio scooter Quando hanno tassato le bibite gassate sono rimasti in silenzio perché a me la CocaCola non piaceva Quando hanno tassato le fabbriche sono rimasto in silenzio perché io ero contro i padroni Quando hanno tassato il mio datore di lavoro e l’hanno costretto a chiudere non c’era più nessuno che mi offrisse un lavoro non c’era più nessuno che aprisse un azienda non c’era più nessuno che facesse impresa non c’era più nessuno che avesse soldi per pagare le tasse Quando hanno tassato la mia vecchia bicicletta ho solo pianto perché non avevo più una bicicletta non avevo più nulla, nemmeno una vita!
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